La sterilizzazione del materasso è la fase finale del processo produttivo, che avviene appena prima di confezionarlo sottovuoto per la consegna. Una fase che ha assunto particolare importanza in questo momento storico, dove i rischi collegati al COVID-19 impongono in ogni settore una maggiore attenzione verso la sanificazione delle superfici. In Mondoflex abbiamo scelto di utilizzare un processo di sterilizzazione con luci UV-C, un sistema ad alta efficienza e basso impatto ambientale, rispetto ai processi di sanificazione chimica.
Dopo la fase di rivestimento il materasso incontra lungo il suo percorso un tratto munito di lampade germicide su entrambi i lati della catena. Il materasso passa molto lentamente fra le lampade, che sanificano grazie all’utilizzo di raggi UV-C la superficie del prodotto, e successivamente arriva nell’area di confezionamento dove viene avvolto nel cellophane e chiuso sottovuoto.
Questo semplice processo sfrutta le proprietà dei raggi UV-C, in grado di intervenire sul DNA di virus, batteri e spore presenti nell’aria e sulle superfici uccidendoli, attuando quindi la sterilizzazione del materasso. L’azione germicida delle radiazioni ultraviolette è nota fin dal tardo ‘800 e la sua applicazione in ambito medico per i ferri chirurgici e le strumentazioni è in uso già dalla metà del ventesimo secolo.
Secondo le linee guida sulla diagnosi e il trattamento del nuovo Coronavirus, rilasciato dalla Commissione Nazionale della Salute, il virus COVID-19 è sensibile alla luce ultravioletta e al calore, quindi le radiazioni possono efficacemente eliminarlo non solo dalle superfici ma anche nell’aria. La potenza della radiazione emessa dalle lampade UV-C utilizzate permette di sterilizzare il materasso in pochi minuti.
I raggi ultravioletti di tipo C, emessi da lampade a fluorescenza su specifiche lunghezze d’onda, portano alla rottura dei filamenti RNA-DNA di virus, batteri e spore, uccidendoli con un’azione fisico-meccanica. Questo sistema viene utilizzato anche per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19, essendosi mostrato efficiente non solo per la pulizia/sanitizzazione delle superfici ma anche sul trattamento tessile di superfici non dure come arredi imbottiti, tendaggi e materassi.
Le lampade germicide generano radiazioni UV-C che hanno la capacità di modificare il DNA o l’RNA dei microorganismi impedendo loro di riprodursi e quindi essere dannosi, la luce UV-C è in grado di inattivare il 99,9% del virus dell’influenza in aerosol. Queste lampade possono essere usate in sicurezza in ambienti chiusi, perché lavorano con una lunghezza d’onda che permette la funzione sanificante, senza produrre ozono, e con un’esposizione che varia a seconda della superficie e della potenza della lampada da 5 a 60 minuti.