Quando ci addormentiamo assumiamo nel letto la posizione per noi più comoda. Ma siamo sicuri sia anche la migliore? Vediamo insieme agli esperti di Mondoflex i vantaggi e svantaggi delle varie posture del sonno, qual è la posizione migliore per dormire e qualche consiglio per avere un riposo ottimale.
Il sonno ha un’influenza diretta sulla nostra salute e il nostro benessere. È una frase che leggiamo spesso negli articoli che parlano di questo tema, ma tendiamo lo stesso a sottovalutare i reali effetti di un riposo corretto e ottimale sulle nostre attività quotidiane. Un buon sonno ci rende psicologicamente più forti e meno stressati, ma soprattutto migliora il nostro metabolismo, aiutandoci sotto diversi aspetti legati alla salute: perdita di peso, cura delle ferite e prevenzione da alcune malattie.
Nello specifico, la posizione in cui dormiamo ha un effetto diretto sulla qualità del nostro riposo: gli squilibri posturali sono alla base di notevoli sovraccarichi del nostro corpo e spesso determinano dolori o patologie fastidiose, oppure sono causa di insonnia. Dormire in maniera corretta aiuta invece a prevenire fastidiosi problemi come mal di testa, mal di schiena o problemi alla cervicale. Ma quindi qual è la migliore posizione per dormire? Esiste una posizione giusta per dormire la notte? Vediamolo nei prossimi paragrafi.
Tutti i consigli che troverete in questo articolo sono da prendere come considerazioni di carattere generale. In caso di disturbi del sonno persistenti o di dolori alla schiena continuativi è sempre importante ricordare che il parere del medico è fondamentale.
Per rispondere alla domanda “qual è la migliore posizione per dormire?” partiamo con il dire che di base le posture che si assumono durante il sonno sono tre:
Vediamole nel dettaglio.
Tra le migliori posizioni per dormire, quella supina occupa un ruolo di rilievo. Esistono due varianti di questa postura, con le braccia distese lungo i fianchi o aperte a stella. Secondo gli studiosi si tratta di una delle posizioni più consigliate in cui dormire, soprattutto nella variante con le braccia distese, perché permette di alleviare le tensioni in tutto il corpo, evita qualsiasi dolore dovuto alla compressione degli organi interni e rispetta la curva fisiologica della colonna.
La posizione, però, presenta alcuni svantaggi per coloro che russano o soffrono di apnee notturne, perché la forza di gravità porta i tessuti molli a ostruire le vie respiratorie, soprattutto se il cuscino è troppo alto e la posizione della testa comprime il collo. Se soffrite di mal di schiena nella parte bassa, potete mettere un cuscino sotto le ginocchia, così che restino leggermente piegate e riportino la colonna in posizione neutra.
Si tratta della posizione per dormire più diffusa e può essere suddivisa in tre sottocategorie:
Tutte e tre queste versioni sono da considerare tra le migliori posizioni per dormire, perché rimuovono la pressione dalla parte bassa della schiena e permettono alle vie respiratorie di essere più libere. Dormire sul lato sinistro facilita il flusso del sangue verso il cuore e contribuisce ad alleviare gli episodi di reflusso e il bruciore di stomaco. Se invece avete problemi di insufficienza cardiaca o apnee notturne, viene consigliata la posizione sul lato destro.
Gli svantaggi maggiori di questo tipo di postura, invece, sono la possibilità di schiacciare la spalla – se si dorme su un materasso troppo duro – causando tensione o dolore alla testa; oppure il fatto che il braccio resti sotto il corpo o che la mano rimanga sotto il cuscino durante il sonno potrebbe provocare formicolio e intorpidimento. Nel caso della posizione fetale, se questa non è perfettamente rilassata, chi soffre di dolori articolari o rigidità al mattino potrebbe avvertire dei fastidi. Per coloro che hanno dolori alla schiena può essere utile mettere un piccolo cuscino fra le ginocchia così da allineare i fianchi e ridurre ogni tensione a carico dei muscoli della catena posteriore; in alternativa, è possibile anche appoggiare solo la gamba sopra ad un cuscino.
Sul tema “qual è la posizione migliore per dormire”, è importante sapere che quella a pancia in giù è generalmente considerata la più sconsigliata per il riposo, in quanto porta il corpo ad assumere delle posture poco naturali. Quando dormiamo in questa posizione si tende generalmente a tenere la testa di lato – costringendo la cervicale ad una rotazione per tutta la notte – oltre ad accentuare la curvatura della parte bassa della schiena. Questi atteggiamenti posturali con il tempo creano scompensi muscolari, articolari e ossei che a lungo andare possono portare a dolori cronici.
Si tratta però di una buona posizione per chi soffre di apnee notturne o russa, perché i polmoni restano liberi e la respirazione viene facilitata. Per ovviare ai dolori di schiena potete mettere un cuscino sottile sotto la pancia, così da riportare la colonna lombare in posizione neutra.
Dopo aver passato in rassegna le principali posture e aver visto quali sono le migliori posizioni per dormire, è importante parlare dell’importanza del cuscino, che – qualsiasi sia il modo in cui dormiamo – è l’alleato principale per assicurare alla parte cervicale di mantenere la sua curva naturale.
Vi capita mai di addormentarvi e poi risvegliarvi in una posizione completamente differente? Di solito questo avviene perché nella fase profonda del sonno tendiamo ad assumere la posizione che ci è più comoda. Il materasso deve accogliere il corpo in modo adeguato e confortevole, quando questo accade è più difficile che si cambi posizione durante il sonno.
In base alla nostra esperienza, consigliamo i materassi in memory foam o waterfoam per coloro che dormono supini o sul fianco, perché abbracciano il corpo e tendono a riempire le parti in cui la colonna vertebrale si curva, mantenendone la posizione naturale. Se si dorme a pancia in giù, al contrario, si ha bisogno di un materasso in grado di sostenere bene la corporatura per evitare l’accentuazione della curvatura soprattutto in zona lombare; in questo caso tendiamo a consigliare i modelli con molle insacchettate che offrono un’accoglienza più elastica.
Esistono anche materassi che combinano l’accoglienza del memory foam con la resistenza della molla: offrono un buon sostegno a chi si corica sul fianco, permettendo alle parti più sporgenti come la spalla o le anche di essere accolti nel modo giusto e garantiscono al resto del corpo il sostegno adeguato.